Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, in data 10 agosto 2016, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo recante norme di attuazione dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale (CAD) di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
Si attiva il principio dell’identità digitale e del domicilio digitale (SPID) ma non si parla di eredità digitale.
Ma oggi, quanti di noi oggi possiedono login e password diverse obbligatorie per registrarsi su un portale pubblico e privato.
Quanti account abbiamo? Chi detiene le nostre informazioni? dai conti bancari alle foto.ecc…
Sicuramente la “rete” ci consente di velocizzare e archiviare i nostri file in modalità semplice e facilmente fruibile ci salva dalla perdita dei dati (backup automatici) e spesso abbassa i costi.
Ma nel momento del DECESSO del proprietario dell’account, cosa succede?
Un quadro giuridico di riferimento oggi non esiste..
Il Consiglio Nazionale del Notariato si è occupato del problema e rilascia un vademecum ancora valido.(Vedi link). Link Consiglio Nazionale Notariato: Eredità Digitale Documento
In questo vademecum consiglia di porre l’attenzione con chi sottoscriviamo contratti online (ossia con quale stato o nazione stiamo sottoscrivendo il contratto,generalmente con un semplice click, ricordatevi che la legge varia da stato a stato, la competenza e nello stato di ubicazione del server).
Leggetelo attentamente, è molto utile.
Oggi i beni che fanno parte dell’eredità digitale, a differenza di quel che si crede e che spesso viene propinato con la scritta a caratteri cubitali “contratto di vendita”, altro non sono che dati assoggettati ad una mera licenza d’uso.
Pertanto non ne siamo proprietari ma semplicemente possessori attraverso un diritto personale di noleggio a tempo indeterminato e non trasferibile. Il quale ci permette di fruire del servizio ed, al massimo, di fare una copia di back-up, che comunque non può passare in eredità. Quindi, in definitiva, non c’è la garanzia che i beni digitali del de cuius arrivino a quelli che sono i legittimi titolari dell’eredità.
A questo punto è bene domandarsi se esistano soluzioni e laddove vi fossero, quali potrebbero essere.
In realtà non c’è una soluzione univoca per recuperare tutti i dati ma molteplici sistemi differenziati a seconda della specifica problematica.
In altri casi le soluzioni sono più a portata di mano. E’ il caso del death manager di Facebook, Twitter o Google presente fra le condizioni del servizio offerto. Questo strumento consente all’utente di decidere le sorti dei propri dati per quando sarà venuto meno, ammettendo la possibilità di cancellare tutto (preimpostata) oppure indicare fino a 10 contatti di parenti/amici a cui lasciare le credenziali d’accesso.
(Vedi come gestire le proprie disposizioni sui social).
Per richiedere informazioni, clicca qui
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